giovedì 19 marzo 2015

Otto anni per un reato impossibile: archiviata l'associazione per delinquere dei giornalisti

Caro Dr. Rodolfo Sabelli, Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati,
Lei difende (giustamente) l'indipendenza dei magistrati: “soggetti solo alla Legge”. Ma, chi ci difende dai magistrati quando s'inventano reati e ci perseguitano per anni abusando della funzione ricoperta?

Annunziata Cazzetta, Pubblico Ministero, chiede il rinvio a giudizio per associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione di una sola persona! Dopo otto anni la Procura di Catanzaro ed il Giudice delle Indagini Preliminari sanciscono che quel reato non può esistere. (leggi richiesta di archiviazione e decreto di archiviazione)

Il PM Annunziata Cazzetta
Annunziata Cazzetta, Pubblico Ministero, chiede il rinvio a giudizio per tentata violenza privata con l'uso delle armi. Una accusa costruita abusando della propria funzione, della lingua italiana, dell'intelligenza e del buonsenso. Scrive il PM: sfidavano l'avv. Buccico ad uno scontro fisico con l'uso di armi, scrivendo: "...E no, caro strenuo difensore, la battaglia deve essere ad armi pari. Coraggio, almeno per una volta, una sfida medioevale. Un cavallo a testa, una lancia e via".
Tratto dalla richiesta di rinvio a giudizio firmato da Annunziata Cazzetta in data 15/6/2011
Dopo otto anni la Procura di Catanzaro ed il Giudice delle Indagini Preliminari sanciscono che quel reato non esiste. 

Annunziata Cazzetta, Pubblico Ministero, il 26/3/2007 querela il giornalista Nicola Piccenna ed il Direttore del settimanale “Il Resto” per diffamazione a mezzo stampa (firma la querela apponendo il timbro di sostituto procuratore della Repubblica Italiana, sic!). Dopo di che dispone che le utenze telefoniche di quel direttore e di quel giornalista vengano intercettate per sette mesi consecutivi. Solo al giornalista vengono intercettate oltre diecimila telefonate con il dichiarato intento di “scoprire le fonti”. Nessuna delle telefonate intercettate, è stata ritenuta indicativa di rilievi penali o di qualsivoglia rilevanza.

Annunziata Cazzetta, Pubblico Ministero, ha mentito in udienza il 28/11/2008, dichiarando falsamente che non sussisteva la "grave inimicizia" (ascolta audio e leggi la trascrizione) e che comunque era unilaterale, cioè di Piccenna nei suoi confronti. Mentiva Cazzetta, sapendo di mentire, poiché lei stessa aveva querelato Piccenna due volte (in data 26/3/2007 e 12/10/2007).
Quel mendacio in udienza, denunciato formalmente alla Procura di Catanzaro ed alla Procura Generale presso la Cassazione, alla D.ssa Cazzetta non valse alcun rilievo penale o disciplinare, caro Sabelli, altro che schiaffi ai magistrati! Carezze, solo carezze).

I (circa) sessanta procedimenti disciplinari a cui è stata sottoposta Annunziata Cazzetta hanno prodotto (circa) sessanta meno una archiviazioni. Per un solo caso è stata comminata una condanna: censura (poco più di un rimbrotto). Impugnata in Cassazione, la censura è stata cancellata con una motivazione beffarda: la segnalazione degli abusi di Cazzetta era iniziata nell'anno 2007 (proseguono a tutt'oggi), mentre la censura era stata decretata nel 2013, ben oltre la “prescrizione” che, per i signori magistrati, è solo di un anno!
Cazzetta commette il suo abuso per anni, la vittima ne segnala i comportamenti illegittimi per anni e lei la fa franca, poiché viene censurata troppo tardi.
Rodolfo Sabelli - Presidente ANM
Caro dott. Sabelli, crede che le Istituzioni guadagnino in credibilità se ad amministrarle sono personaggi come Annunziata Cazzetta? Crede che sia edificante consentire ad un siffatto magistrato d'indossare la toga nel Tribunale di Matera in cui le sue gesta (ne ho riportato una piccolissima parte) sono ben note al punto che la gente le ride dietro?


Per la cronaca, sappia che nella perquisizione che subii nella mia abitazione al secondo piano, non venne ritrovato nè il cavallo e nemmeno la lancia... con l'uso delle armi: vergogna!

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