sabato 23 ottobre 2010

Libertà di stampa: 15 uomini sulla cassa del morto


Al momento (ore 20:10 del 22/10/2010) sono diciannove i commenti al pensiero di Carlo Vulpio (http://www.carlovulpio.it/) sulla vicenda che vede coinvolto Giacomo Amadori (giornalista di Panorama) e Fabio Diani (appuntato della GdF in servizio a Pavia). Una vicenda emblematica di un'Italia che, quanto a democrazia, ha toccato un livello così infimo da dubitare che si possa mai risalire. Un giornalista pubblica notizie vere, di pubblico interesse, con un linguaggio consono e per questo viene indagato. Gli organi di stampa e televisione, l'ordine dei giornalisti, le penne illustri ed soloni di ogni occasione tacciono o, al limite, biascicano qualcosa. Poi ci sono i faziosi di ogni colore che, quando si accorgono di appartenere allo schieramento avverso (oggi a Panorama, ieri a Repubblica), danno addosso al malcapitato. La libertà di stampa è sacra quando incassi due milioni di euro all'anno o cinquantamila a puntata o tremila al mese, un delitto quando ad esercitarla è un malcapitato ostile a chi ti paga, poco o tanto che sia.

Capita così che i commenti al pensiero di Carlo Vulpio, irriducibile sostenitore del “liberi tutti”, siano solo 19. Nel mondo della rete, nell'era della globalizzazione, solo in 15 (alcuni sono intervenuti più volte) hanno voluto esprimersi sul tema delicatissimo della libertà di stampa che è poi il tema della libertà tout court. 15 uomini sulla cassa del morto. Filippo de Lubac

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