La coerenza di un
politico che ha cambiato molte casacche
Una delle contestazioni nel
procedimento penale a carico di alcuni giornalisti per diffamazione
nei confronti di Emilio Nicola Buccico, avvocato, è stata di aver
operato per non farlo eleggere sindaco di Matera. Magari ci fossero
riusciti, quei giornalisti. Il governo cittadino di Buccico durò
appena due anni e fu un disastro sin dalla prima seduta del Consiglio
comunale quando la “sua” maggioranza passò da 27 a 21
consiglieri con un margine di un solo voto sull'opposizione. Ma
percorriamo qualche dato della storia-politica, finché sarà
consentito dalla nostra costituzione esprimere liberamente il nostro
pensiero anche in materia politica ed il diritto di critica anche nei
riguardi di Nicola Buccico.
Negli anni 70 era un duro e puro nel
MSI di Giorgio Almirante. Ad un duro comizio in cui il Sen. Ziccardi
ed il Prof. Giovanni Caserta lo criticarono aspramente per la
contraddizione che lo vedeva consigliere comunale contrario al nuovo
regolamento “Zona Paip” mentre seguiva la vendita dei suoli dei
Panizza proprio in quella “Zona”. Il nostro replicò con un
manifesto oblungo, verde con caratteri neri, in cui Ziccardi veniva
apostrofato “senatore semianalfabeta” e Giovanni Caserta
“Professore fuori ruolo”.
Poi cominciò i cambi di casacca che
continuano ancora oggi. Fondatore e vice presidente di Democrazia
Nazionale, venne duramente contestato dagli ex camerati che, in una
drammatica riunione nella Federazione MSI di Matera, gli chiesero di
rimettere i mandati di Consigliere Regionale e Comunale. Rifiutò e
lasciò la Federazione fra fischi e improperi. DN prese a Matera lo
0,6% e Buccico sparì per qualche anno. Almirante pronunciò un
durissimo anatema definendolo “il traditore Buccico” ed il
comitato centrale del partito deliberò la sua espulsione con tutti i
fondatori e gli aderenti a Democrazia Nazionale.
Solo dopo la scomparsa di Almirante,
Buccico poté rientrare tra gli ex camerati e candidarsi nel 1994 al
Senato della Repubblica. Erano i collegi uninominali e Buccico venne
sconfitto da uno sconosciuto Enzo Sica, sindaco di Oliveto Lucano,
piccolo comune di 500 anime. Lasciò la politica attiva per qualche
anno, tornando a vestire i panni di Alleanza Nazionale appena in
tempo per essere nominato membro del CSM in quota AN. Gianfranco
Fini, per lui, si spese molto sino a sostenerne la candidatura al
senato. Eletto nell'aprile 2006, da senatore venne candidato alla
poltrona di Sindaco per il comune di Matera ed eletto nel giugno
2007.
È nel 2008 che s'incrina il rapporto
di Buccico con AN, allorché per l'anticipata fine della legislatura
(Governo Prodi), al soglio senatoriale, che ormai è riservato per
nomina secondo la nuova legge “porcellum”, gli viene preferito
Egidio Digilio. Buccico intensifica i rapporti con il PdL in cui
confluirà nel Marzo 2009 con tutta AN e rompe con Fini. Detta subito
legge e impone Nuccio Labriola come candidato alla Presidenza della
Provincia di Matera (giugno 2009). È un disastro, il PdL raccoglie
il più basso consenso di sempre. Pochi mesi dopo, ottobre 2009, è
costretto a dimettersi da Sindaco di Matera, l'ultima carica pubblica
che gli era rimasta. La colpa è sempre degli altri e, quindi, dei
vertici del PdL che non lo hanno sostenuto abbastanza. Veementi le
critiche e le prese di distanza di cui fa oggetto i coordinatori
regionale e provinciale (Guido Viceconte e Cosimo Latronico).
Le successive elezioni regionali e, per
Matera, comunali segnano la disfatta totale del PdL. Buccico impone
un suo fedelissimo, Romeo Sarra, che diventa consigliere regionale
con 4412 preferenze di cui oltre 1500 nella sola Matera. Nella stessa
tornata elettorale, il nome di Romeo Sarra è fra i candidati al
comune di Matera dove raggiunge 152 preferenze. È il messaggio di
Buccico al PdL. Chiaro, è finita un'altra storia anzi, dichiara
ufficialmente, il suo definitivo ritorno alla sola professione
forense. Sembra fare sul serio, questa volta, tanto che segue con
distacco la nascita di Fli ma...
Notizie dell'ultim'ora accreditano
Emilio Nicola Buccico quale presidente della neonata “Fondazione
Pinuccio Tatarella” che gravita in area Fli. Un ritorno da Fini o,
più semplicemente, l'inseguimento di una candidatura al parlamento.
Unica forma di coerenza tenacemente perseguita, qualunquemente, da
Emilio Nicola Buccico.
di Giovanni Caponio