mercoledì 27 novembre 2013

Lettera aperta all'Ordine dei Giornalisti ed ai Giornalisti figli di un dio minore


Lettera aperta all'Ordine dei Giornalisti
ed ai Giornalisti figli di un dio minore

Egregio Presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino,
Egregio Presidente del Consiglio dell'Ordine Regionale dei Giornalisti, Mimmo Sammartino,
Stimati Colleghi,
la sentenza di primo grado che ci condanna alla reclusione ed all'ammenda per diffamazione a mezzo stampa costituisce, a nostro avviso, una questione molto seria da affrontare e giudicare. Non si tratta di “tirare dentro” nostre vicende personali (tali sono le responsabilità penali e tali devono restare) i colleghi e l'Ordine dei Giornalisti.
Ci siamo sempre difesi da soli, con l'aiuto determinante dell'impareggiabile avvocato Leonardo Pinto (che ci difende gratis, diversamente avremmo dovuto ricorrere all'avvocato d'ufficio poiché, come ben sapete, di giornalismo difficilmente si vive e noi stessi abbiamo scelto di scrivere senza alcun compenso) e di una pattuglia di altri professionisti che, come lui, ha scelto di sostenere un ideale e non solo degli imputati. Cito fra tutti l'avv. Alessandro Sisto e l'avv. Franco Iuele. Da soli continueremo a difenderci, negli oltre cento procedimenti penali che ci hanno visto indagati, imputati, persone offese o parti civili. Solo la settimana prossima, abbiamo tre udienze a Catanzaro il 4, 5 e 6 dicembre ed una a Roma, il 7 dicembre. E pensare che non possiamo portare in parlamento nessuno dei nostri avvocati, sic!
Non vi chiediamo, quindi, di difenderci e non riteniamo nemmeno opportuno che assumiate posizioni di sostegno di categoria. Non si può e non si deve generalizzare mai, nessuno è innocente o colpevole a priori, perché è “dei nostri” o “dei loro”.
Meno ancora, gradiremmo che si manifestassero posizioni “garantiste”, del tipo “è solo il primo grado, quindi sono innocenti sino alla sentenza passata in giudicato”. La diffamazione è un reato grave e, per un giornalista, il solo fatto che si possa sussurrare “è un diffamatore”, come fanno da qualche giorno alcuni personaggi da sempre proni ad ogni sopruso, costituisce tortura insopportabile.
Invece, vorremmo che si approfondisse la vicenda specifica nel merito. Gradiremmo un vero e proprio giudizio sul nostro operato di giornalisti: che l'Ordine valutasse l'articolo per cui siamo stati condannati, pronunciandosi nel merito giornalistico e deontologico.
Se abbiamo commesso diffamazione meritiamo un provvedimento disciplinare e non in sede di “verità giudiziaria” che, come si sa, non sempre coincide con la verità storica e fattuale e, quasi sempre, nemmeno arriva in tempo utile per essere pronunciata.
Noi abbiamo bisogno di comprendere se davvero abbiamo diffamato le persone di cui scrivemmo, perché, se lo avessimo fatto, dovremmo rispondere prima di tutto alla nostra coscienza, poi all'Ordine dei Giornalisti e, infine, alle Leggi dello Stato.
Diversamente, però, se nell'articolo non vi è diffamazione, se la frase che il PM ha posto a fondamento della richiesta di condanna, non esiste e nemmeno è sottintesa (sì, vi sembra assurdo ma è così e non abbiamo difficoltà a documentarlo perché i giornali sono stampati con inchiostro indelebile!). Allora vuol dire che in gioco non è la posizione processuale di due giornalisti figli di un dio minore (quello dei Pubblicisti), ma la libertà garantita dall'articolo 21 della Costituzione.
In questo caso, ed è proprio questo il caso, cari colleghi e cari rappresentanti dell'Ordine dei Giornalisti, quella che siamo tutti tenuti a combattere è una battaglia epocale che va ben oltre la difesa della libertà di stampa ma è collocata alla estrema difesa della democrazia stessa.
Per questo motivo, chiediamo di poter riferire con la massima urgenza al Consiglio dell'Ordine Regionale e Nazionale i dati specifici del Processo che ci ha visti condannare, affinché si proceda all'assunzione delle responsabilità e dei provvedimenti conseguenti: sia che si tratti di provvedimenti a nostro carico, sia che si tratti delle doverose azioni di tutela della democrazia in Italia.
Nino Grilli e Nicola Piccenna

venerdì 15 novembre 2013

Filippo Bubbico: prendeva il pizzo più alto del mondo, l'hanno fatto viceministro dell'Interno

25/6/1994 Bubbico Filippo, presidente del Consorzio Seta Italia (dove la Camera di Commercio lo chiamava Bibbibo!) e del Consorzio Seta Basilicata, intascava il 75% dei compensi del Dr. X, agronomo. Erano soldi finanziati dalla Comunità Europea per il progetto di gelsibachicoltura che i Consorzi avrebbero realizzato in Italia (mai visto un filo di seta, miliardi di lire buttati).
Un giornale pubblicò le ricevute della vergogna il 26/11/2006 e tutti hanno potuto leggere e conoscere.
 
 
Filippo Bubbico ha fatto carriera, è stata premiata la sua abilità nell'incassare un "pizzo" record.
Nemmeno la 'ndrangheta riesce a farsi pagare il 75% di un appalto!
Filippo Bubbico  oggi è Viceministro agli Interni
 
Riproponiamo le ricevute della vergogna, affinché nessuno possa dire di non sapere, nemmeno quei magistrati che lessero l'articolo pubblicato in data 26/11/2006
 







 
 

martedì 12 novembre 2013

Lucania: triste, indolente y final

Lucania: triste, indolente y final

Verrebbe da abbandonarla questa Lucania. Questi Lucani pigri, indolenti, accattoni, infingardi, schiavi di un qualche privilegio, foss'anche quello di anticipare una visita specialistica di quindici giorni e, per quello, pronti a sostenere una classe politica inetta, pigra, indolente, infingarda, schiava del potere che le consente un accesso al denaro facile, senza lavoro, senza controllo, senza ritegno.

Verrebbe da lasciare questa terra scuotendo la polvere dai sandali, se non avessimo qui affetti, storia e cuore. La retorica della gente umile, lavoratrice e onesta, continua stancamente a mulinare nell'aria immobile dei contadini che seminavano a novembre per raccogliere a giugno ed hanno sostituito questa (già lenta) pratica con il set-a-side: non seminano nemmeno e, a giugno, raccolgono l'elemosina dell'Europa che li trasforma da contadini pigri in accattoni nullafacenti. I borghesi, poi, quelli che qualche lume d'intelletto dovrebbero averlo, si guardano bene dall'azzardare la formulazione d'idee o progetti, una qualche attività illuminata e costruttiva del domani. Emergono solo i più pigri, i più indolenti, i più infingardi, i più inetti; coloro che aggiungono a tali eccellenze la destrezza e la furbizia. Questi sono la classe dirigente, coloro che dirigono la nave Lucana negli sprofondi di ogni classifica di merito e sulla cresta di tutte le elencazioni di disvalore sociale, economico e culturale.

É accertato che il vertice della Procura Generale presso la Corte d'Appello di Potenza, Vincenzo Tufano, Modestino Roca, Gaetano Bonomi (ed una imprecisabile schiera di funzionari apicali delle forze dell'ordine) meritano una richiesta di rinvio a giudizio per associazione per delinquere finalizzata alla costituzione di una setta segreta.

É acclarato che ad un Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Matera, Annunziata Cazzetta, viene consentito per anni di occuparsi (quasi in regime di monopolio) di decine di procedimenti penali a carico di un giornalista dopo averlo ripetutamente querelato. Salvo poi condannare la sventurata alla censura mitigata dall'attenuante (falsa) di aver tenuto un solo procedimento! E Annunziata Cazzetta continua a restare a Matera, monito per quanti volessero illudersi che ai magistrati infedeli possa capitare un qualche dispiacere.

É proprio vero che un politico di alto profilo, Bubbico Filippo (architetto), intascava il 75% delle progettazioni finanziate da fondi europei per la realizzazione di impianti di gelsibachicoltura (anche questi finanziati per miliardi di lire) presso le aziende agricole di suo padre, di suo suocero e di altri cittadini italiani che non hanno prodotto un solo filo di seta.

É emerso dagli atti giudiziari che il Procuratore Capo presso la Procura della Repubblica di Matera, Celestina Gravina, ha nascosto una querela per calunnia contro Emilio Nicola Buccico infilandola in un procedimento penale che era già avviato all'archiviazione (ben prima che la querela fosse depositata) e, non contenta, ha trasmesso l'opposizione a quella stessa archiviazione solo dopo che il giudice aveva assunto la decisione di archiviare. Un episodio di favoreggiamento spudorato e gravissimo.

Sono agli atti del Consiglio dei Ministri del 13 novembre 2003, le dichiarazioni virgolettate del Ministro Altero Matteoli e del Sottosegretario Gianni Letta, in cui Filippo Bubbico viene indicato come consenziente (ma non entusiasta) della scelta di ubicare a Scanzano il Deposito Unico delle scorie nucleari Italiane. Bubbico, in difesa del suo onore violato, ha querelato il Ministro Carlo Amedeo Giovanardi ed i giornalisti che quel verbale resero pubblico. Come se avesse un onorabilità da difendere uno che strozza l'agronomo pretendendo il “ritorno” del 75% del suo fatturato! Ma in Italia, questi signori li fanno vice-ministri agli interni, così che possano industriarsi con dovizia di mezzi nell'affinamento delle qualità già mostrate.

É sotto gli occhi di tutti il villaggio “Marinagri”, finanziato con decine di milioni di euro di soldi pubblici e costruito nell'alveo di piena del fiume Agri. Occorre aggiungere spiegazioni o commenti?

É stato reso formalmente noto alle Procure della Repubblica di Potenza e Napoli, che dal più grande giacimento petrolifero dell'Europa continentale, sotto il suolo Lucano, insieme col petrolio, vengono estratte decine di migliaia di tonnellate di “gas-stream” di cui non si conosce il destino. Ma nella terra dei misteri, non esiste nemmeno il contatore che misura le quantità di greggio estratto, queste domande non meritano nemmeno una risposta.

Migliaia di giovani hanno scelto di abbandonare questa terra ed i genitori coscienziosi è questo che consigliano ai propri figli: partire per non tornare.

Allora bisogna chiedersi se vale ancora la pena di restare, se vale la pena di scrivere quando tanti tacciono o, peggio, prestano la penna al valvassore di turno che gli lancerà un tozzo di pane per sopravvivere (e nemmeno tanto grande!).

Certo, ad evitare entusiasmi da “scampato pericolo” di siffatti cialtroni, siamo consapevoli che non potremo lasciare la Lucania, abbandonare il campo, prima di aver terminato quanto abbiamo iniziato. Poiché siamo cavalieri d'antico e indomito cuore e non ci ritireremo se non quando i nostri figli potranno tornare e ricostruire dove loro hanno depredato, distrutto e cancellato. Ma non ci vorrà ancora molto.
Nicola Piccenna, alias Filippo de Lubac

mercoledì 28 agosto 2013

Uguaglianza dei cittadini Italiani davanti alla Legge: convocazione straordinaria sez. Disciplinare CSM del 5/9/2013


In Italia vi sono alcuni cittadini di serie “B” che hanno bisogno di leggi speciali, contorcimenti giuridici, protezioni parlamentari e via dicendo. Poi c'è la maggioranza, la serie “A”, che tra mille difficoltà e sacrifici tira a campare, onestamente e senza nemmeno lamentarsi. Occorre battersi in favore dei cittadini di serie “B”, affinché anche per loro la giustizia sia fruibile senza dover ricorrere a sovvertimenti costituzionali. Non è giusto discriminarli e costringerli ad una vita piena di ingiustizie ad personam.
Il caso del povero Berlusconi, che vede Annibale Marini costretto agli straordinari e del privilegiato Nicola Piccenna che invece è trattato nei modi e nei tempi consueti.
Viva l'Italia che si salverà grazie ai cittadini di serie “A”.
 
(questo il testo dell'esposto inviato in vista della convocazione della sezione disciplinare del CSM)
Consiglio Superiore della Magistratura c.a. Presidente On. Giorgio Napolitano,
Suprema Corte di Cassazione c.a. Procuratore Generale Dr. Gianfranco Ciani,
Ministero della Giustizia c.a. Ministro Prof.ssa Annamaria Cancellieri,
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro c.a. Procuratore Capo Dr. Vincenzo Antonio Lombardo,

Ecc.mi signori,
in data 21 giugno 2013, la sezione disciplinare del CSM ha pronunciato la sentenza n. 86 a carico della D.ssa Annunziata Cazzetta, sostituto procuratore presso il Tribunale di Matera, infliggendole la sanzione disciplinare della censura.
Secondo gli accertamenti effettuati, Cazzetta, pur avendo più volte querelato l'odierno scrivente manteneva la titolarità del procedimento penale 1184/07 RGNR Matera.
Non rileva il relatore e omette di rilevarlo la Procura Generale, che paradossalmente chiedeva l'assoluzione di Cazzetta per insussistenza dell'illecito (!), che l'incolpata era titolare di circa venti procedimenti penali in cui l'odierno istante era parte: indagato oppure parte offesa.
Omette, la Procura Generale, di istruire il procedimento adeguatamente, inserendo cioè le numerose querele di cui aveva formalmente notizia e che riguardavano gli abusi reiterati di Cazzetta che sin dal marzo 2007 (data della sua prima querela contro il sottoscritto) operava illegittimamente aprendo e mantenendo la titolarità decine di procedimenti penali e arrivando a disporre sette mesi di intercettazioni telefoniche ininterrotte ed un provvedimento di perquisizione e sequestro domiciliare.
Omettono il relatore nel procedimento disciplinare, Prof. Annibale Marini, ed il sostituto procuratore generale Dr. Antonio Gialanella, di leggere la ponderosa documentazione inviata dallo scrivente in cui erano dettagliati i comportamenti illeciti e delittuosi della D.ssa Annunziata Cazzetta reiterati nel corso degli anni e resi possibili dall'inerzia della Procura di Catanzaro e della stessa Procura Generale presso la Corte di Cassazione che di questi delitti, non avendoli impediti, sono correi.
Omettono, Marini e Gialanella, di rilevare che nel procedimento 1184/07, durante l'udienza del 28/11/2008, davanti al GUP D.ssa Rosa Bia, invitata formalmente ad astenersi perché nello status di grave inimicizia verso l'imputato, qui ricorrente, mentiva spudoratamente dichiarando di “non aver mai querelato il Piccenna” (del fatto sono state fornite persino le registrazioni audio dell'udienza).
Ebbene, ecc.mi signori dei piani alti,
CHIEDO
che nell'udienza straordinaria del 5 settembre 2013, convocata da Annibale Marini insieme con la Procura Generale presso la Corte di Cassazione, si prenda atto che vi è un'ingiustizia ben più urgente e grave delle esternazioni del giudice di Cassazione Antonio Esposito sulla sentenza a carico di Silvio Berlusconi. Circostanza che merita l'attenzione disciplinare degli organi preposti alla sorveglianza del corretto uso dei poteri conferiti ai magistrati e l'intervento cautelare della magistratura penale per evitare il reiterarsi del reato da parte di Annunziata Cazzetta.
Con tutto il rispetto per il Prof. Annibale Marini, per il Dr. Antonio Gialanella e quanti si stracciano le vesti per una pseudo intervista che non si capisce in cosa abbia leso i diritti o la sensibilità del cittadino Silvio Berlusconi, condannato definitivamente per frode fiscale ai danni del Paese di cui era Presidente del Consiglio, il sottoscritto ritiene sia più urgente e doveroso intervenire per impedire ad Annunziata Cazzetta di amministrare la giustizia inquirente dopo aver abusato per oltre sette anni della sua funzione in danno del cittadini Nicola Piccenna, incensurato.
Si allegano nuovamente i documenti che il solerte (per Esposito) Marini e il prostrato (alla casta dei magistrati) Gialanella hanno omesso di valutare, confidando che qualcuno si sforzi di mantenere all'Italia una sufficiente dignità istituzionale.
Viva l'Italia
Nicola Piccenna

 
p.s. Si allegano:
 
1. sentenza sez. Disciplinare CSM N.86 del 21/6/2013
 
2. Querele relative al mendacio di Cazzetta nell'udienza del 28/11/2008 (proc. Pen. 1184/07 RGNR Matera, oggetto della censura inflitta alla Cazzetta): 9/12/2008; 16/12/2008; 18/1/2010; 17/11/2010; 26/11/2010; 11/8/2011;20/10/2011;
 
3. Compendio delle querele e delle istanze inoltrate tra il 2007 ed il 2013 per gli abusi reiterati e tollerati di Annunziata Cazzetta. (840 pagine distinte in tre file in formato pdf)




domenica 18 agosto 2013

Materiali radioattivi del Centro Itrec di Rotondella: Lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti d'America, Mr. Barack Obama

Cari concittadini Lucani, Italiani e cittadini degli Stati Uniti d'America,
una esigenza di trasparenza su vicende delicatissime, ci ha indotto a proporre l'invio della seguente lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti d'America Mr. Barack Obama.
Riteniamo fondamentale un suo intervento per conoscere dove è stato portato il carico di materiale radioattivo prelevato il 29 luglio scorso dal centro Itrec-Enea di Rotondella (Mt - Italia) e consegnato agli Stati Uniti d'America, secondo la dichiarazione resa da autorevoli fonti governative Italiane.
Interloquire col Presidente degli Stati Uniti d'America è semplice, basta compilare un "form" sul sito ufficiale della Casa Bianca. Chi vorrà potrà, quindi, chiedere direttamente al Presidente Obama le notizie che, sino ad oggi, nessun ha potuto o voluto fornire.
Di seguito, riportiamo un testo sintetico sulla vicenda, ovviamente, nulla vieta di modificarlo o sostituirlo con altro di gradimento di ciascuno scrivente.
Confidiamo che siano numerosi i Lucani (ma anche gli Italiani e gli Americani) che vorranno personalmente ricercare chiarimenti e spiegazioni su una vicenda, ad oggi, piena di punti oscuri.
di Nicola Piccenna
 
 
inizio testo lettera aperta al Presidente Barack Obama
 
Illustrious President of the United States of America,
On 29 July 2013, a shipment of nuclear material has left Italy and was delivered to the United States of America.
The news is confirmed by influential members of the Italian Government and in particular by the deputy minister of the Interior, Filippo Bubbico.
We are journalists and we have documented the transport and write in a local weekly magazine: "L'Independente Lucano" but, for the occasion, we published an article in a newspaper prestigious nationally: the weekly magazine "Oggi" of the publishing group RCS (the first publishing group of newspapers in Italy).
Many people in Italy is concerned to know what happened to the radioactive material taken from Basilicata and destined for the United States.
We think it is also in the interest of the people of the United States know where this material and what precautions have been taken to its transport into U.S. territory.
Confident in the liberal and democratic tradition of the United States, we then interviewed your agency "U.S. NRC" through a series of emails and receives answer in which they confirm “no records” related to nuclear material shipment from Italy.
U.S. NRC suggest to ask at NNSA and today we sent email to them..
Always known the respect and protection that the United States of America reserves the free press, we can not explain why U.S. Agencies had difficults to answer at our simple questions..
For this reason, Distinguished Mr. President Obama, we ask for your intervention so that we can know when, where and by what security guarantees, the radioactive cargo from Italy has passed in the United States.
Below the emails that until today are devoid of response.
Respectful Regards
 
fine testo lettera aperta al Presidente Barack Obama
 
 
 
p.s. per inviare la lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America, Mr. Barack Obama, seguire nell'ordine:
 
1) selezionare e copiare (ctrl c) il testo di questo "post" sino alle parole "Respectful Regards" comprese;
 
 
3) compilare tutti i campi del "form" contrassegnati da asterisco;
 
4) cliccare nello spazio dove è previsto l'inserimento del messaggio;
 
5) "incollare" il testo della lettera (ctrl V);
 
6) cliccare sul pulsante "submit"
 
un messaggio inviato al vostro indirizzo email, confermerà l'inoltro della lettera al Presidente Obama.
 

Domande chiare sul trasporto di materiale radioattivo del 29 luglio scorso dall'Itrec di Rotondella

Egregi Signori e Autorità deputate alla gestione dei materiali radioattivi,
il giorno 29 luglio 2013 un carico di materiale radioattivo ha transitato per le strade italiane.
Partito dal centro Itrec situato nel comune di Rotondella (Provincia di Matera, Italy), esso è stato scortato sino all'aeroporto militare di Gioia del Colle (provincia di Bari, Italy).
Le autorità italiane hanno dichiarato che si è trattato di circa 1,2 Kg di Biossido di Uranio arricchito al 91%. Essi hanno specificato che la destinazione finale del carico erano gli Stati Uniti d'America e che il materiale è stato consegnato alla destinazione finale.
Il trasporto, dicono le autorità italiane era coperto da segreto di Stato. Per questo motivo, le autorità locali e la popolazione non sono stati avvisati.
Noi abbiamo verificato attentamente senza riuscire ad avere conferme. In particolare, noi vorremmo sapere in quale sito/città si trova oggi il materiale trasportato e quale percorso ha seguito all'interno degli Stati Uniti.
Poniamo queste domande poiché sappiamo che il biossido di uranio è un materiale debolmente radioattivo e abbiamo verificato che le agenzie statunitensi: U.S. NRC (United States Nuclear Regulatory Commission), per il settore "civile", e NNSA (National Nuclear Security Administration) appartenente al DOE (Department Of Energy), per il settore "militare"; non hanno mai avuto difficoltà a fornire informazioni su questo genere di spedizioni.
In effetti, sui siti pubblici delle due agenzie, ci sono molte comunicazioni che riguardano programmi, spedizioni e gestione di uranio arricchito.
In verità, U.S. NRC ha già risposto alla nostra domanda, confermando che a loro non risulta alcun trasporto di materiale nucleare dall'Italia.
Noi non possiamo dubitare delle dichiarazioni del Governo Italiano, perciò sarà NNSA a conoscere i dettagli di questo trasporto insieme con EURATOM (EURATOM SUPPLY AGENCY) e IAEA (International Atomic Energy Agency) che sono gli organismi internazionali che sorvegliano e disciplinano la gestione ed il trasporto dei materiali radioattivi strategici quale è l'uranio 235 arricchito.
Noi riteniamo che i cittadini Italiani e Statunitensi abbiano diritto di conoscere esattamente cosa è avvenuto nel trasporto del 29 luglio scorso e riteniamo che le autorità competenti non abbiano nessuna difficoltà a fornire tutti gli elementi necessari per tranquillizzare le popolazioni interessate.
Noi confidiamo che le autorità interpellate, vorranno rispondere celermente nonostante il periodo di vacanze, poiché trattasi di questioni estremamente delicate per la salute e la sicurezza dei cittadini.
Noi apprezziamo molto la politica di trasparenza sempre confermata dagli Stati Uniti d'America e la grande apertura sempre mostrata verso la stampa libera da quel grande Paese.
di Nicola Piccenna e Ivano Farina, giornalisti

Indirizzi utili:
U.S. NRC (United States Nuclear Regulatory Commission)
Addresses: U.S. Nuclear Regulatory Commission - Washington, DC 20555-0001 – Tel: (+1) 1-800-368-5642
Email: NRCExecSec@nrc.gov
Website: http://www.nrc.gov
english version:
Dear Sirs and authority delegated to the management of radioactive materials,
the day July 29, 2013 a shipment of radioactive material has passed through the Italian streets.
Party Itrec center located in the town of Rotondella (Province of Matera, Italy), it was escorted up to the military airport of Gioia del Colle (province of Bari, Italy).
The Italian authorities have stated that it was about 1.2 kg of uranium dioxide enriched to 91%. They specified that the final destination of the cargo was the United States of America and that the material was delivered to the final destination.
The transport, Italian authorities say was covered by state secrecy. For this reason, local authorities and the population were not warned.
We have carefully checked without being able to have confirmation. In particular, we would like to know which site / city is today the transported material and which path followed within the United States.
Ask these questions because we know that the uranium dioxide is a weakly radioactive material and we have verified that the U.S. agencies: U.S. NRC (United States Nuclear Regulatory Commission), for the "civil" and NNSA (National Nuclear Security Administration) belonging to the DOE (Department of Energy), for the "military" have never had difficulty in providing information on these kinds of shipments.
In fact, on public sites of the two agencies, there are many programs that affect communication, shipping and handling of enriched uranium.
In truth, U.S. NRC has already replied to our question, confirming that they do not is no transport of nuclear material from Italy.
We can not doubt the statements of the Italian Government, therefore, will NNSA to know the details of this transport together with EURATOM (EURATOM SUPPLY AGENCY) and IAEA (International Atomic Energy Agency) which are international bodies that oversee and govern the management and transport of radioactive material which is strategic enriched uranium 235.
We believe that the Italian and U.S. citizens have a right to know exactly what happened in the transport of 29 July last year and we believe that the competent authorities have no difficulty in providing all the elements necessary to reassure the populations concerned.
We are confident that as the authorities will want to respond quickly despite the holiday period, since these are highly sensitive issues for the health and safety of citizens.
We greatly appreciate the policy of transparency always confirmed by the United States of America and the grand opening always shown towards the free press from that great country.
by Nicola Piccenna and Ivano Farina, journalists
Useful addresses:

venerdì 16 agosto 2013

Il sostituto procuratore Annunziata Cazzetta: 6 anni di abusi e resta al suo posto. Viva l'Italia

 
Bubbico viceministro dell'Interno, Cazzetta Ministro della Giustizia?

 
Vi è un pubblico ministero, D.ssa Annunziata Cazzetta da Matera che, pur avendo denunciato un cittadino italiano (marzo 2007) resta titolare di nove procedimenti a suo carico. Quel magistrato, dopo averlo denunciato, dispone che tutte le utenze telefoniche del cittadino vengano intercettate per sette mesi consecutivi. Quel magistrato, dopo averlo denunciato, dispone la perquisizione dell'abitazione del malcapitato, dell'ufficio della testata giornalistica per cui scrive e della abitazione dei suoi genitori. Quel magistrato, dopo aver depositato tre istanze querelatorie contro il cittadino italiano, invitato formalmente ad astenersi durante una udienza del Giudice per l'Udienza Preliminare, mente dichiarando di non aver mai presentato querela contro il nostro.
Vi è un cittadino Italiano che querela un magistrato Italiano che vìola le precise disposizioni del codice di procedura penale in materia di obblighi di astensione. Vi è un cittadino Italiano che informa costantemente del protrarsi degli abusi le Procure della Repubblica competenti, la Procura presso la Suprema Corte di Cassazione, il Consiglio Superiore della Magistratura, il Presidente della Repubblica nella sua veste di Presidente del CSM. Costantemente, dal 2007 ad oggi. Oltre duemila pagine di querele, esposti, atti documentati.
Vi è un membro del CSM di nomina PdL (sì perché alcuni membri del CSM sono di nomina politica in Italia), Prof. Annibale Marini, chiamato a fare il relatore nell'unico procedimento disciplinare a carico di Annunziata Cazzetta che giunge a definizione presso la sezione disciplinare. Il prof. Marini, nell'udienza del 21/6/2013 relaziona: “va condivisa la valutazione del Procuratore Generale che ha dichiarato irrilevante e quindi inammissibile la voluminosa documentazione depositata dal Piccenna il giorno stesso dell'udienza dibattimentale”. Documentare che il magistrato giudicato ha reiterato i comportamenti illeciti per anni, che vi sono prove documentali del mendacio e della ostinata negligenza e neghittosità con cui CSM, Procura della Cassazione (che in udienza chiede l'assoluzione per insussistenza dell'illecito) e almeno tre Procure della Repubblica e cinque Procure Generali, lo stesso Presidente della Repubblica, per anni hanno “coperto” illeciti evidenti e abusi gravissimi è irrilevante, così, senza un motivo, senza un cenno di spiegazione. Irrilevante, dice il Prof. Marini. E Annunziata Cazzetta, viene condannata alla “censura”. Ha abusato della sua funzione di magistrato per anni e, su un qualche foglio di carta ci sarà scritto: “Censura”. Sei anni e duemila pagine bellamente ignorate per scrivere “censura”.
Vi è un membro del CSM, di nomina PdL (sì perché alcuni membri del CSM sono di nomina politica in Italia), Prof. Annibale Marini, che dispone la convocazione di una seduta straordinaria della commissione disciplinare per il 5 settembre 2013 in relazione all’intervista del presidente della sezione feriale della Cassazione, Dr. Antonio Esposito, pubblicata su Il Mattino il 6 agosto 2013. Un cittadino Italiano è stato condannato con sentenza definitiva alla perdita di alcuni diritti civili ed alla pena detentiva. Dopo tre gradi di giudizio. Dopo aver condizionato l'attività parlamentare per produrre leggi “ad personam” che gli evitassero il processo, che eliminassero i reati, dopo aver subito altra condanna in primo grado per sfruttamento della prostituzione minorile. Quel cittadino merita l'urgenza di un procedimento disciplinare a carico di uno dei magistrati componente del collegio che l'ha condannato. L'altro cittadino, dice il Prof. Marini (di nomina PdL), non merita nemmeno una motivazione per escludere mille pagine di atti probatori a carico di Annunziata Cazzetta.
Vi è un'Italia che è più forte delle pastoie in cui una classe dirigente corrotta dentro vuole tenerla.
Vi sono cittadini Italiani che continuano ad utilizzare i mezzi e le leggi vigenti anche quanto il Prof. Marini ed i suoi degni compari fanno di tutto per scoraggiarli, dissuaderli, vincerli.
Vi sono cittadini Italiani che salveranno l'Italia, checché ne pensino Marini e giù a scendere sino a Bubbico, viceministro agli Interni che incassava il 75% del fatturato di un onesto agronomo e non è mai stato indagato per questo. Anzi, oggi è viceministro dell'Interno.
 
Bubbico viceministro dell'Interno, Cazzetta Ministro della Giustizia?

di seguito, la sentenza di censura per Annunziata Cazzetta
 




 

venerdì 9 agosto 2013

Non siamo Stato noi: le domande sull'Itrec di Rotondella a cui lo Stato deve rispondere

Non siamo Stato noi: le domande sull'Itrec di Rotondella a cui lo Stato deve rispondere (mentre Bubbico non può farlo)
 
Nel centro Enea-Itrec di Rotondella (Mt) vi sono materiali radioattivi. Dichiaratamente: Uranio 235 arricchito oltre il 90%, Torio, tracce infinitesimali di Plutonio. Poi, vi è del combustibile irraggiato, molto radioattivo (emette i penetranti raggi gamma), 64 "barre" e una parte di combustibile irraggiato già lavorato secondo le finalità originarie (dichiarate) dell'Itrec (acronimo di Impianto di Trattamento e Rifabbricazione Elementi di Combustibile). In pratica, si sarebbero dovute estrarre, dal combustibile nucleare "esausto", le sostanze radioattive ancora utilizzabili per (ri)fabbricare nuovi elementi di combustibile nucleare da utilizzare nelle centrali attive. Il materiale giunse a Rotondella proveniente dalla centrale nucleare di Elk River negli Stati Uniti d'America che operava con una miscela di Uranio e Torio, tali erano le barre che Itrec avrebbe (ri)costruito.
Peccato che quanto entrò in funzione tutta questa giostra, la tecnologia Uranio-Torio era già stata abbandonata in tutto il mondo e la centrale di Elk River era stata chiusa e, da lì a poco, sarebbe stata smantellata e l'area su cui sorgeva completamente bonificata. A vederla oggi su internet, sembra il paradiso terrestre.
Comunque, Itrec lavorò, partendo dalle prime 20 barre: sminuzzate, sciolte in acido nitrico ad altissima concentrazione, centrifugate. Ottenendo quelle che ci spiegano come le tre fasi liquide: residui ad altissima (radio)attività; residui a bassa attività; miscela uranio-torio da separare per ottenere i prodotti "pregiati" da destinare al nuovo combustibile.
Ma, come si era detto, nessuno più voleva combustibile uranio-torio e le cose rimasero ferme. Ferme si fa per dire, poiché quando si ha a che fare con i materiali radioattivi, il concetto di fermo non esiste. E, da quarant'anni, i tecnici dell'Enea, ma anche dell'Itrec, ma anche della Sogin SpA (società controllata dal Tesoro) badano che tutto sia tenuto sotto controllo, raffreddato, conservato in modo da evitare o quantomeno ridurre i rischi per l'ambiente ed i danni per la popolazione.
Evitare non è stato possibile, qualcosa è uscito, qualcosa è stato reso noto, qualcosa è trapelato. Insomma gli incidenti non sono mancati. A giocare col fuoco, prima o poi ci si scotta.
Dai dati ufficiali diffusi dalla Sogin, emerge che altri 18,15 Kg di uranio 235 arricchito al 91% si trovavano all'interno dell'Itrec al 31.12.2012. Certamente giunti dagli Stati Uniti negli anni 70, così conferma l'attuale responsabile del centro Itrec, Dr. Edoardo Petagna.
Il 29 luglio scorso, un trasporto supersegreto, ha trasferito poco più di un chilogrammo di uranio 235 arricchito al 91% negli Stati Uniti passando per l'Aeroporto Militare di Gioia del Colle (Ba), lo afferma un comunicato della Sogin S.p.A. Più generiche le dichiarazioni rese dalla politica e dal Governo, ma la sostanza, la verità ufficiale è questa. Il viceministro all'Interno, Filippo Bubbico, ha dichiarato che si tratta di uno dei viaggi concordati con gli Stati Uniti d'America e che porteranno al progressivo svuotamento del centro Itrec con contestuale restituzione ai legittimi proprietari di quelle sostanze pericolose: 64 barre residue; miscela uranio-torio in acido nitrico; uranio 235 arricchito e (si spera) anche le centinaia di "barili" di materiali inquinati da radioattività "prodotti" dalla gestione di quell'ospite sgradito e scomodo giunto da Elk River.
Nessuno ha prodotto evidenza di quell'accordo, mentre tutti i documenti accessibili comprese delicate corrispondenze tra il Governo Italiano e l'ambasciatore Statunitense Dr. Spogli, affermano il contrario.
Sorge subito una domanda: Perché si parte restituendo 1 Kg di Uranio 235, il cui valore commerciale supera abbondantemente i tre milioni di euro e non dalle 64 barre + 20 disciolte che ci costa mantenere al prezzo venale di diversi milioni di euro all'anno, per non parlare dei rischi per la salute di intere comunità?
Bubbico ha affermato che esiste un programma concordato di restituzioni, aggiungendo che la notizia del trasporto (avvenuto con dispiegamento di uomini e mezzi stile "Apocalipse Now") avrebbe turbato gli americani al punto da rendere probabile una loro rinuncia agli impegni di reimportazione del materiale radioattivo. Ebbene, dalle informazioni acquisite durante una visita presso il Centro Itrec, si apprende che mancano i contenitori per "stivare" le 64 barre residue e non è stata effettuata la cementificazione delle 20 barre "lavorate parzialmente". Queste due operazioni sono preliminari e propedeutiche alla stipula di accordi di sorta, giacché, le norme internazionali che regolano questi delicati trasporti, prevedono che questi possano essere assunti solo quando il "materiale" è impacchettato e pronto per il trasporto. Bubbico, vorrà precisare qualcosa? Diversamente, sembrerebbe che Bubbico abbia voluto scaricare sui giornalisti il fallimento di un accordo mai stipulato, seminando sentimenti di odio e disinformazione forieri di pericolo anche per l'incolumità personale. Stai a vedere che dopo quarant'anni, la politica negligente e neghittosa (ad esser buoni) attribuisce la mancata “partenza” del materiale radioattivo a di due sfortunati giornalisti che vedono partire su strada pubblica (ed arrivare da strada pubblica) un corteo “nucleare” ed informano i cittadini, cioè fanno il loro mestiere/dovere.
Ora, gli Stati Uniti di combustibile esausto ed irraggiato, ne custodiscono centinaia se non migliaia di barre. Sono dotati di un sito unico nazionale di stoccaggio e numerosi siti di passaggio e/o stoccaggio intermedi, cosa costerebbe aggiungere le 64 barre dell'Itrec di Rotondella?
E, dulcis in fundo, la domanda che non spiega ma lascia capire molto: è notizia ufficiale che nell'Itrec di Rotondella vi sono (erano) 18,15 Kg di Uranio 235 e tutto il resto, perché il trasporto ed i documenti di questa ed altre vicende legate all'Itrec sono coperti da “segreto di Stao”? Perché notizie sensibili, perché se un terrorista... Non è così, da Saluggia (Vc), il 12 marzo scorso, è partito un intero treno di barre di combustibile irraggiato. Si conosceva con molto anticipo cosa sarebbe avvenuto, quello che si trasportava, quale percorso avrebbe seguito e la destinazione finale (Francia). Lì non c'era segreto di Stato, non c'erano terroristi appostati, non c'era allarme per la popolazione. Lì c'era uno Stato trasparente che rispetta i suoi cittadini e non ha nulla da nascondere. Qui al Sud, lo Stato è rappresentato da un tale Bubbico e suoi degni compari, espressione di abitanti sudditi abituati a pietire col cappello in mano anche i diritti fondamentali e inalienabili garantiti dalla Costituzione Repubblicana.
di Nicola Piccenna

giovedì 8 agosto 2013

Quanto importa ai Governi ed ai politici del materiale radioattivo nell'Itrec di Rotondella?

Tra i documenti resi noti da Wikileaks, qualcuno riguarda i rifiuti nucleari custoditi presso il centro Enea-Itrec di Rotondella (Mt). Contiene informazioni interessanti da conoscere per comprendere fatti e accadimenti del passato recente e del futuro prossimo. Il presente, invece, è fatto dei silenzi ostentati dell'intera classe politica nazionale e regionale. Quanto importi a Codesti signori della gente comune, lo leggiamo nella corrispondenza che riportiamo di seguito. Il problema della barre di combustibile irraggiato e del materiale radioattivo tenuto presso l'Itrec è affrontato solo dal punto di vista delle convenienze elettorali. A nessuno importa della salute dei cittadini e dei luoghi che ospitano questi materiali non si sa perché anche se si intuisce per chi.


Disposition Of Elk River Spent Nuclear Fuel: Letter From U/s Of The Council Of Ministers Gianni Letta To Ambassador

Mon, 13 Feb 2006 17:09 UTC

C O N F I D E N T I A L SECTION 01 OF 02 ROME 000439
DEPT. FOR ISN/NESS (WHAMMACK, EUR/WE (FETCHKO), AND EUR/PRA
(JCONLON), DOE FOR NNSA/NA-212 (TANNO)
E.O. 12958: DECL: 02/13/2015

SUBJECT: DISPOSITION OF ELK RIVER SPENT NUCLEAR FUEL:
LETTER FROM U/S OF THE COUNCIL OF MINISTERS GIANNI LETTA TO AMBASSADOR
Classificato da: Ambasciatore Ronald P. Spogli, motivi 1.4 (B) e (D)
1. (C) SINTESI E AZIONE RICHIESTA: Il 6 febbraio, l'ambasciatore ha ricevuto una lettera da Gianni Letta, Sottosegretario al Consiglio dei ministri chiedendo assistenza per il rientro negli Stati Uniti di 64 barre di di combustibile nucleare esaurito (SNF) torio-uranio, proveniente da Elk River MN (e custodito presso il centro Enea-Itrec di Rotondella – Mt, ndr). Letta ha chiesto una risposta entro la fine di febbraio. Il sottosegretario ha fatto la stessa richiesta direttamente al Dipartimento dell'Energia (DOE) nel mese di agosto 2004 (reftel), ma nel gennaio 2005, l'ex Segretario di Energia Abraham ha risposto che, dopo la revisione tecnica e giuridica approfondita, il DOE non poteva accettare il combustibile nucleare esaurito nel quadro dei programmi esistenti. La ragione per cui il governo italiano ha ripetuto la richiesta in via d'urgenza è che la questione è politicamente delicata per la coalizione di centro-destra del primo ministro Berlusconi che sta affrontando una dura battaglia per la rielezione nel mese di aprile. Con le elezioni alle porte, Letta scrive, il governo italiano sarà "costretto" a trasferire il SNF di Elk River alla Russia, se non potesse essere rimpatriato negli Stati Uniti. Una traduzione non ufficiale della lettera di Letta (par. 2-5), insieme con la risposta proposta dell'ambasciatore (par. 9-11) seguono.
RICHIESTA DI AZIONE: rivedere la lettera di Letta e rispondere a firma dell'ambasciatore secondo replica suggerita nei paragrafi da 9 ad 11 di seguito riportati. Inviare risposta entro 17 febbraio.
FINE SOMMARIO E RICHIESTA DI AZIONE.
. (C) Egregio Signor Ambasciatore, Vi scrivo per richiamare la vostra attenzione su una questione su cui l'ambasciata è probabilmente già informata. Si tratta di una questione molto importante per il governo (italiano) anche dal punto di vista psicologico. Avvieremo presto il trasferimento dei nostri rifiuti nucleari, attualmente conservati in Piemonte e in Emilia Romagna, in Francia. Il combustibile esaurito resterà in Francia fino al 2025 almeno, quando l'Italia dovrebbe avere un proprio sito di stoccaggio di scorie nucleari. Questa notizia sta causando le proteste nel sud (Italia). Infatti, sessantaquattro barre di torio-uranio di combustibile esaurito sono custodite nel sito ITREC (Trisaia Research Center) a Rotondella (in provincia di Matera), e queste barre non possono essere riprocessate in Europa. Si tratta di combustibile arrivato in Italia dall'impianto di Elk River (Stati Uniti) nel 1970, nel quadro di un progetto condiviso, che fu poi abbandonato, tra CNEN (oggi ENEA - l'Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) e l'AEC (Atomic Energy Commission - USA) (ora DOE). Centinaia di barre simili, che contengono l'uranio-235 al 93% e addirittura fino al 95% combinato con il torio, sono attualmente conservate presso il sito americano fiume Savannah.
3. (C) Abbiamo chiesto alle autorità statunitensi (il Presidente e il DOE) di trasferire in quello stesso sito anche le poche barre conservate a Rotondella, che possono essere contenute in due soli “cask” conformi alle esigenze degli Stati Uniti per lo stoccaggio e il trasporto. Italia fornirà il finanziamento per l'operazione. Come si può vedere, si tratta di una piccola cosa. Ma se il problema pratico è poco significativo, l'impatto psicologico e quindi politico è l'opposto. Il problema è già cavalcato dalle forze di opposizione locali e nazionali, che sostengono che il governo Berlusconi sostiene il nord più che il sud.
4. (C) In data 9 novembre 2005, il presidente della Sogin (l'Agenzia per la gestione degli impianti nucleari) ha ripetuto la stessa richiesta al Dipartimento di Energia e di altri rappresentanti dell'ambasciata, sottolineando che l'Italia aveva bisogno di una risposta entro la fine di febbraio. In assenza di risposte, per ragioni di rilevante opportunità - in pratica, al fine di evitare le manifestazioni - saremmo costretti a trasferire i due “cask” in Russia per circa 50 anni. Una società di Rosatom (ex Minatom) ha già mostrato interesse per la conservazione delle barre per un prezzo decisamente modesto. Dato il rilievo di livello militare dell'uranio arricchito, presente nelle barre Itrec, l'operazione potrebbe essere inclusa nel quadro dell'iniziativa Global Threat Reduction, dal momento che, come ho detto, il combustibile esausto è venuto da un impianto statunitense. SOGIN è a disposizione per fornire tutti i dettagli. La decisione degli Stati Uniti potrebbe essere resa nota in un incontro pubblico a cui vorrei invitare le autorità regionali e locali delle realtà limitrofe e i media.
5. (C) Siamo certi del vostro interessamento in questa materia, Vi ringrazio in anticipo per conto del governo, e sottolineo ancora una volta che abbiamo bisogno di una risposta entro la fine di febbraio. Con cordiali saluti,
Gianni Letta
 
RISPOSTA PROPOSTA
9. (C / divulgabile in Italia) Caro sottosegretario Letta: Grazie per la sua lettera del 6 febbraio scorso
10. (C / divulgabile in Italia) Le posso assicurare che abbiamo capito che il governo Italiano ha necessità di premere per trovare un percorso risolutivo, e abbiamo interessato su questo tema il Dipartimento dell'Energia (DOE). L'Ufficio del Global Nuclear Material per la riduzione dei rischi nucleari del Nuclear Nazional Security Administration (NNSA), ha attentamente esaminato la sua richiesta. I funzionari DOE hanno redatto una nuova recensione al riguardo, dopo che i rappresentanti NNSA avevano incontrato il Presidente della SOGIN nello scorso novembre. Purtroppo, non vi è stato alcun cambiamento nella posizione del Department Of Energy che non può accettare il materiale di Elk River.
11. (C / divulgabile in Italia) Come sapete, gli Stati Uniti apprezzano molto la solida partnership con l'Italia in materia di cooperazione alla non-proliferazione ed allo sviluppo della scienza e della tecnologia nucleare per scopi pacifici. Abbiamo cercato di essere utili, nei limiti possibili per la difficile questione dello smaltimento dei rifiuti nucleari. In questo caso, seppure con una risposta negativa, volevo garantire di rispondere rapidamente, in modo che possiate procedere, se necessario, con i rimedi alternativi descritti nella tua lettera.
FINE TESTO PROPOSTO. SPOGLI
 
 
 

martedì 6 agosto 2013

Rischi e i lati oscuri della vicenda "nucleare" in Basilicata: un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza

Inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Potenza sulla gestione del nucleare: archiviata per mancanza di soldi!

Un approfondimento specifico, circa i rischi e i lati oscuri della vicenda "nucleare" in Basilicata, si può acquisire piegandosi al lavoro di lettura di un documento giudiziario che il blog: www.attigiudiziari.blogspot.com pubblica integralmente.
Lunedì scorso, avevamo invitato gli oltre 700 giornalisti pubblicisti lucani ed i parlamentari eletti in Basilicata a venire con noi per vedere da vicino e con i nostri occhi lo stato e l'organizzazione della struttura (Itrec-Enea di Rotondella - Mt) che controlla e gestisce i materiali radioattivi arrivati negli anni 70 dagli Stati Uniti.
C'erano cinque giornalisti, due cittadini lucani e basta.
Molti sono in ferie e molti altri sono certamente impegnati in attività non rimandaili. Poi, molti altri, semplicemente hanno preferito non venire, ed è giusto che facciano ciò che credono meglio per loro.
Alcuni, però, almeno alcuni è importante che sappiano, che approfondiscano, che conoscano quello che succede e quello che non accade.
Solo per questi, pubblichiamo integralmente gli atti conclusivi di una importante inchiesta sul "nucleare lucano", una parte delle tante inchieste sul medesimo argomento.
La proponiamo affinchè si sappia come vanno certe cose e come sono andate certe altre. Troverete tante storie di nostri concittadini che sapevano e non hanno detto, che potevano e non hanno fatto, che dovevano e hanno fatto altro.
Conosciamo almeno trenta lucani che non guardano solo alla propria ristretta sfera d'interessi, che si interessano di un vicino in difficoltà, che guardano alla cosa pubblica con la stessa attenzione con cui guardano alla propria famiglia. Ma forse ce ne sono molti di più, solo che non li abbiamo mai conosciuti o non hanno avuto mai la possibilità di conoscere e capire per potersi impegnare in un battaglia civica per il riscatto della Lucania.
Questa pubblicazione è per loro.
Molti parlano, alcuni scrivono, pochi leggono e si documentano.

Itrec di Rotondella: uranio che va, uranio che viene ed i "segreti di Stato"


L'Itrec di Rotondella, il viceministro Bubbico: e il materiale radioattivo

Ad una settimana esatta dal trasporto di materiale radioattivo del 29 luglio scorso, siamo tornati al centro Itrec-Enea di Rotondella. Un carico di derivati dell'uranio era partito nottetempo dal centro Enea di Rotondella, 2500 anime in provincia di Matera, per essere consegnato all'aeroporto militare di Gioia del Colle alle prime luci dell'alba. Questa volta ci è stato consentito di visitare il sito e, in un clima di collaborazione cordiale nel rispetto delle funzioni e delle esigenze di ciascuno, approfondire alcune questioni di sicuro interesse pubblico. Già il 29 luglio, subito dopo il trasporto, avevamo chiesto di parlare con gli “attori” principali della misteriosa vicenda. Il comandante dell'aeroporto non era in sede o, comunque, non ci ha ricevuto dopo un'attesa di quasi 3 ore. Il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, lucano di Montescaglioso, non rispondeva alle domande più volte poste alla sua segreteria. Il responsabile dell'Itrec ci indirizzò al responsabile dell'ufficio stampa della Sogin S.p.A. (società a partecipazione statale che ha in carico la gestione e la bonifica di tutto quanto è nucleare in Italia), il quale rispose di non sapere nulla del trasporto.

Questa volta ci è andata meglio, il Dr. Edoardo Petagna, l'Ing. Salvatore Bruno e, alternandosi, altri dirigenti e funzionari che lavorano nel centro Enea di Rotondella hanno potuto riceverci dedicandoci una intera giornata del loro tempo. “Potuto” e non “voluto”, poiché come ci hanno spiegato, il giorno del trasporto e sino all'arrivo del carico alla destinazione finale, erano sottoposti al vincolo del segreto di Stato.

Tra l'11 ed il 15 marzo scorso, dal deposito Avogadro di Saluggia (Vc), è stato trasportato combustibile nucleare irraggiato alla volta della centrale nucleare di La Hague (Francia). Quel trasporto non era coperto da segreto di Stato. La popolazione e gli organismi di tutela e protezione civile erano allertati da giorni e sul sito dell'Agenzia di tutela dell'ambiente piemontese (Arpa Piemonte) è possibile leggere un dettagliato rapporto.

Nel caso Lucano, invece, è stato trasportato biossido di uranio arricchito al 91%, poco più di un chilo. Occupava lo spazio di un grosso barattolo di birra, inserito in un guscio protettivo tipo matrioska, intabardato con tiranti ad una base quadrata. Il tutto fissato al centro del cassone di un grosso autotreno che, dalle immagini, appare pressoché vuoto.

Il biossido di uranio può essere maneggiato anche con le mani e le sue emissioni, per intensità, non sono paragonabili a quelle del combustibile irraggiato. Perché il segreto di Stato? Perché un carico molto più pericoloso e consistente (si parla di vagoni rispetto ad un tir semivuoto) viene “esposto” alla mercé di ogni possibile catastrofica previsione (incidenti, attentati, sabotaggi) e la nostra lattina di birra è un segreto di Stato?

Viene da pensare che il “segreto” non serva per garantire sicurezza e security al trasporto ma per l'imbarazzo di dover spiegare come, quando e perché il biossido di uranio arricchito è arrivato in Italia. Domande per la cui risposta già altri hanno lavorato ed alcuni, oggi, non ci sono più.

Circa, invece, le altre domande a cui Filippo Bubbico comunque non risponde, cioè quelle relative alla sicurezza dell'impianto Itrec, la visita di ieri è stata davvero esaustiva. Una struttura in cui l'ordine, l'organizzazione e dotazioni tecniche all'avanguardia assicurano mantenimento e controlli iper-sicuri. Fra tutti gli aspetti, quello più tranquillizzante è che tutti i dirigenti vivono con le loro famiglie nella zona e, poiché non sono né folli né incoscienti, ci permettiamo di considerarli un fattore di valutazione molto più significativo delle api.

Una contaminazione ambientale non rilevata è impossibile.
di Nicola Piccenna

lunedì 5 agosto 2013

I doveri/poteri ispettivi dei cittadini: guardiamo dentro l'Itrec di Rotondella



Egr. Dr. Edoardo Petagna
Responsabile del Deposito Materiali Radioattivi
tenuti dall'ITREC presso il centro ENEA
Loc. Trisaia di Rotondella (Mt)

Egregio Direttore,

le persone oggi presenti nelle rispettive e specifiche qualità di seguito specificate e, comunque, nella preminente qualità di cittadini italiani residenti nei territori limitrofi al centro Itrec in indirizzo, non registrando alcuna risposta alle domande poste da molti giornalisti e, più recentemente, da Ivano Farina e Nicola Piccenna in diversi articoli pubblicati su testate internet, testate giornalistiche locali e testate giornalistiche nazionali,

CHIEDONO

di poter accedere con ogni precauzione e presidio di sicurezza ed accompagnati da personale tecnico a conoscenza della dislocazione, delle caratteristiche di pericolosità e delle norme di sicurezza relative ai materiali radioattivi conservati presso codesta struttura, ai siti di stoccaggio e visionare lo stato degli impianti e la cura ed il rispetto delle prescrizioni di sicurezza.

Tanto si richiede con somma urgenza, dovendo i cittadini di cui innanzi e di cui si allega elenco nominativo con firma apposta in presenza degli addetti alla vigilanza procedere immediatamente alle constatazioni di cui innanzi, costituendo la circostanza esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti e fra tutti del diritto alla tutela della salute.

Trisaia di Rotondella, 5 agosto 2013