domenica 6 gennaio 2013

Mazzette e coperture all'Ater Matera. La Procura, inerte, sapeva da anni!


Quelle inquietanti intercettazioni ambientali

Deve succedere sempre qualcosa di esterno, di estraneo, di imprevisto per sollevare coperchi giudiziari su fatti inquietanti che riguardano la Pubblica Amministrazione in Basilicata e nel materano in particolare. L'ultimo caso riguarda l'Ater di Matera ed in particolare il Dirigente dell'Ufficio Tecnico, già Direttore Generale Ing. Luciano Adorisio. In un colloquio (intercettato) nella stanza dell'ex vicepresidente regionale Agatino Mancusi, Tina Bianco, consigliere comunale a Rotondella e moglie dell'imprenditore Andrea Pellitta della Atr Costruzioni, lo dice chiaro chiaro: le ditte che eseguono appalti per l'Ater di Matera vengono invitate ad acquistare materiali da determinati fornitori. Se non obbediscono, i pagamenti vengono ritardati a babbo morto. Fin qui, si potrebbe dire anche che non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Siamo così avvezzi all'insopportabile livello di corruzione in cui è precipitata la cosa pubblica che tanto insopportabile, poi, non ci pare nemmeno. Invece quello che i ROS hanno ascoltato ad ottobre 2011 nella stanza del signor Mancusi alla Procura di Matera era stato raccontato già da alcuni anni: raccontato, verbalizzato e sottoscritto. Molti dubbi e perplessità sull'operato dell'ing. Adorisio erano state documentate ai magistrati materani da funzionari e dirigenti dell'Ater con dovizia di particolari e documenti significativi. Fra tutti, alcuni interrogativi che avrebbero meritato, quantomeno, accertamenti approfonditi come quando i lavori di ristrutturazione della “masseria Panizza”, acquistata da Adorisio, vennero eseguiti da una ditta usualmente fornitrice dell'Ater (ditta Galtieri) e diretti dal geometra Cosimo Damiano Gaudiano, dipendente dell'Ater. Così risulta dalla tabella di cantiere, mentre non risulta che quel geometra abbia mai chiesto all'Ater l'autorizzazione a svolgere lavoro esterno. Fu pagato Gaudiano per quel lavoro? Fu pagata la ditta Galtieri? Furono pagati i materiali necessari a ristrutturare “masseria Panizza”? Forse tutto questo è stato accertato dai magistrati materani. Forse hanno dato incarico alla Guardia di Finanza di fare questi semplici accertamenti e le nostre preoccupazioni sono fantasmi che svaniscono alle prime luci dell'alba. Forse quei funzionari che hanno verbalizzato interrogativi, sospetti e prodotto documenti si erano sbagliati e la Procura di Matera è stata ferma perché tutto era inconsistente. Certo l'attuale amministratore dell'Ater, Inncenzo Loguercio, ha la responsabilità di accertare rapidamente lo stato dei fatti ed assumere quei provvedimenti che tutelino l'ente e la collettività. Occorre rendersi conto che non si tratta di un compito facile, specie in una società in cui il ricatto del lavoro (per alcuni) e gli scheletri negli armadi (per altri) rendono il procedere delle inchieste estremamente incerto e singhiozzante. Sarebbe veramente utile che qualcuno si prendesse la briga di rileggere i verbali ed i documenti riguardanti l'Ater di Matera e l'ing. Adorisio Luciano. Magari guardando se e quali atti d'indagine sono seguiti a quei verbali e come sono stati classificati quei procedimenti. Chissà, forse si scopre che i nomi sono sempre gli stessi e che i nuovi arrivati sono già nel solco dei poco onorevoli predecessori.
Firmato: Filippo de Lubac                          

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