sabato 27 maggio 2017

L’inutile lamento dell’Avv.Nicola Rocco

L’inutile lamento dell’Avv.Nicola Rocco


L’Avv.Nicola Rocco, con uno scritto personale (non come Presidente dell’Ordine) pubblicato sul “Foro Materano”, sito informativo e divulgativo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Matera, si è lasciato andare ad un lungo ed inutile lamento che evidenzia non la “spaccatura” dell’avvocatura, ma una inammissibile ed anacronistica concezione della stessa rispetto all’attuale sistema democratico e costituzionale, per fortuna, vigente in Italia. La versione dei fatti ricordati dall’Avv.Rocco non è quella rappresentata dal medesimo. Perciò la stessa richiede qualche precisazione. Inizio ricordando vicende note a tutti che è impossibile negare.
da sinistra: Avv. Leonardo PINTO, Avv. Nicola ROCCO

L’elezione del delegato distrettuale della Cassa Forense. Come si ricorderà, a conclusione di una vivace assemblea degli scritti, i candidati Clelia Imperio e il compianto e fraterno amico Antonio D’Angella rimasero ciascuno sulle loro posizioni. L’auspicio di tutti fu “vinca il migliore”. Accadde che, due giorni prima delle elezioni, il Consiglio dell’Ordine, in deroga ai suoi compiti e funzioni istituzionali, ben precisati dall’art.29 della Legge 24/2012, che non prevede l’individuazione di propri candidati e neppure la propaganda a sostegno degli stessi, deliberò che il proprio (sic!) candidato era Clelia Imperio divulgando il deliberato attraverso i mezzi di comunicazione istituzionale dell’Ordine che, giova ricordarlo, non sono “cosa privata”, ma cosa pubblica. Un simile atto come può definirsi? Atto di galanteria istituzionale? Gestione imparziale dell’Ordine? I colleghi certamente sono in grado autonomamente di definirlo.
Approvazione in ritardo di quattro bilanci consecutivi; neppure il più disastrato condominio dell’ultima borgata periferica di Roma o Napoli si permette una simile disinvoltura (per usare un eufemismo).
Avv.Rocco, lascia perdere; il vittimismo non sempre è utile; a volte gioca brutti scherzi e si ritorce contro chi lo pratica. 
Approfitto dell’occasione, per richiamare alcuni principi irrinunciabili, soprattutto per gli avvocati, che non possono e non debbono sacrificarsi sull’altare della “rassegnazione”.
Come noto, nel ns. Paese, il dissenso oltre ad essere consentito è tutelato. E’ altrettanto noto che la democrazia è stata inventata per tutelare le minoranze, che sono la sua essenza. Quando ci si infastidisce del dissenso, anche se infondato, non si è in grado di governare. Peggio quando si pretende l’unanimismo. Questo svuota di raziocinio l’individuo. Infatti, esso si realizza con la partecipazione e subordinazione all’anima collettiva di un sentimento unico, unanimeche lega gli adepti di un gruppo, di un’associazione o più in generale di una collettività umana in quanto sarebbe compito del Poeta dare agli uomini una chiara coscienza della loro personalità comune e sociale. Personalmente sono allergico ad una simile concezione e nessuno me la può imporre.
Tutti, o quasi, abbiamo maturato esperienze in partiti e associazioni e sappiamo benissimo che quando si invoca l’unità nell’interesse del sodalizio e della sua causa, è pronta la “fregatura”, sapientemente confezionata, di cui ci si accorge troppo tardi quando ormai i suoi effetti diventano inarrestabili.
Bene, è opportuno ricordare, prima di esaminare specifiche questioni, che gli ordini forensi -piaccia o non piaccia- sono enti pubblici soggetti alle regole della P.A.; essi hanno la rappresentanza istituzionale degli avvocati, ma non quella politico-sindacale affidata alle associazioni tutelate dall’art.18 della Costituzione. E’ assolutamente vietato, secondo il vigente ordinamento repubblicano, la rappresentanza per legge di una categoria, sia essa di lavoratori autonomi ovvero professionisti, che di lavoratori dipendenti. Il sistema (corporativo) della rappresentanza sindacale per legge, cioè di un  solo sindacato per ogni categoria professionale, con l’avvento della Costituzione repubblicana, è stato abolito e ne è rigorosamente vietata la ricostituzione. L’assurdo dell’assurdo è pretendere di imporsi come corporazione, senza camera delle corporazioni.
Ribaditi gli anzidetti principi, assai elementari, passo ad affrontare alcune questioni serie che, a mio avviso, interessano da vicino ed in modo concreto gli avvocati.
1.    La nuova legge professionale, proprio per garantire dissenso e trasparenza (nell’interesse pubblico) nella gestione dei consigli degli Ordini, ha previsto per la elezione degli stessi un sistema elettorale con il voto bloccato (2/3 e 1/3). Quindi il dissenso, a prescindere se fondato o meno, trova la sua ragion d’essere nella legge.
2.    Si è tentato maldestramente di “annacquare” tale sistema, democratico, perciò irrinunciabile, con il regolamento per le elezioni dei consigli circondariali, emanato, su parere favorevole (ah!) del CNF, con D.M. n. 170 del 10.11.2014, confondendo volutamente la minoranza di genere con la minoranza, minoranza. Il TAR Lazio con la sentenza n.8333/2015 e il Consiglio di Stato con la sentenza n.3414/2016 hanno sonoramente bocciato il maldestro tentativo. 
Di tale bocciatura non possiamo certo essere fieri noi avvocati e i magistrati che hanno predisposto il decreto ministeriale annullato dal Giudice amministrativo. Bella figura!
Il Consiglio dell’Ordine di Matera condivide il parere del CNF o sta dalla parte dei Giudici amministrativi?  
Ma c’è di più, molto di più!!! Il CNF -anziché meditare sulle “legnate” somministrate da TAR e Consiglio di Stato e farne tesoro- ha rigettato le impugnazioni avverso i procedimenti elettorali svoltisi con il regolamento annullato. I colleghi interessati hanno proposto ricorso per cassazione e la S.C. a SS.UU. con le recenti sentenze n.2481/2017 e n.2624/17 ha annullato i procedimenti elettorali degli Ordini di Bari e Latina (sono in arrivo altre sentenze analoghe). Il Ministro della Giustizia ha dovuto nominare i commissari per lo svolgimento di nuove elezioni secondo l’indirizzo del Giudice amministrativo.
Altra bella figuraccia!!!
Qual è la posizione del Consiglio dell’Ordine di Matera sulle eloquenti sentenze delle SS.UU.?  Condivide tali sentenze o difende le assurde decisioni del CNF? Non si sa o perlomeno tale posizione non è a me nota. Però farebbe bene ad esprimersi sulla questione. Anzi invito a farlo.
Il Consiglio dell’Ordine di Torino, in prorogatio come quello di Matera, con deliberazione del 16 gennaio 2017 ha deciso di indire nuove elezioni con un proprio regolamento in linea con le “istruzioni” del TAR e del Consiglio di Stato. Assai eloquente è la lettera che allego del suo Presidente datata 23 gennaio 2017.
Il Consiglio di Matera che fa? Resiste, resiste, resiste…………..
L’Ordine torinese ha guastato “la festa” degli indomiti conservatori.
Il Consiglio di Matera perché non segue l’esempio dei colleghi piemontesi? 
Vedi Avv.Rocco, se unitamente ad altri colleghi, sono dotato di una certa sensibilità democratica, questo non ti deve infastidire, non puoi che prenderne atto. Ti esorto a fare un doveroso atto di correttezza istituzionale (a te piace tanto parlare di garbo istituzionale): quello di proporre al Consiglio di indire nuove elezioni seguendo  l’esempio di Torino. I relativi atti, ben motivati, sono pubblicati sul sito dell’Ordine di quel foro.
3.    Per giustificare l’intervento di sistemazione delle aule al primo piano del Palazzo di Giustizia a spese dell’Ordine, l’Avv.Rocco ha pensato bene di ricordare che anche gli Ordini di Milano e di Bari avrebbero fatto simili “soccorsi finanziari”. Ma questo non vuol dire assolutamente che ciò sia conforme a legge. Infatti, i compiti e le funzioni dei Consigli circondariali, come detto, sono ben definiti dall’art.29 della L.247/2012; tra questi non è prevista, né in verità poteva esserlo,  l’esecuzione di lavori a spese degli avvocati per uffici giudiziari di proprietà comunale o statale.
La vicenda mi fa ricordare quando in passato, nell’immediato dopoguerra, durante l’inverno, nelle scuole gli alunni -a turno- portavano in classe carboni ardenti per potersi riscaldare.
Vorrei comprendere, siamo tornati indietro di oltre mezzo secolo??? Ritengo proprio che non sia possibile.
Ma c’è di più e molto di più! Laddove sono stati eseguiti i lavori ovvero interventi con fondi degli ordini, non vi è stata la disponibilità dell’Amministrazione comunale a farsi carico degli stessi, come invece avvenuto a Matera. Il Sindaco Adduce, dopo aver assunto tale impegno in un incontro con avvocati presso il Comune, ha partecipato all’assemblea degli iscritti all’Ordine tenutasi il 10.12.2013 ribadendo tale disponibilità. Questo risulta dal relativo verbale. L’approvazione dei lavori a spese degli avvocati (nella sostanza di questo si tratta) passò con due voti contrari.  Ovviamente, non può sostenersi che l’uso distorto di ingenti somme (circa 85.000,00 €.), rispetto alle finalità istituzionali, possa ritenersi sanato perché l’assemblea a stragrande maggioranza ha approvato la proposta del Consiglio.
Nessuno mai capirà perché il Consiglio, nonostante la disponibilità del Sindaco, abbia deciso di eseguire i lavori al 1° piano del Palazzo di Giustizia (di cui non è proprietario) sottraendo al patrimonio pubblico dell’Ordine la consistente somma di circa 85.000,00 €..
Colgo l’occasione per rinnovare la richiesta, all’Avv.Rocco e, per il suo tramite,  al Consiglio, di reintegrare il patrimonio dell’Ordine delle somme utilizzate per gli anzidetti lavori.
Ho sempre sostenuto, insieme ai colleghi di ANF e Autonomia Forense, che le disponibilità finanziarie dell’Ordine devono essere utilizzate, nel rispetto dei compiti istituzionali, solo ed esclusivamente in favore degli avvocati.
4.    La Sezione Distaccata di Pisticci, altra bella storia.
In tempi non sospetti, cioè il 22 novembre 2008 insieme ad altri colleghi con i quali da sempre ci battiamo per il buon funzionamento degli uffici giudiziari, abbiamo organizzato nel Cinema Comunale di Matera una manifestazione pubblica “Sulla Giustizia in Basilicata” alla quale parteciparono 600 persone. Dopo una radiografia puntuale sulla situazione degli uffici giudiziari lucani, l’assemblea approvò una mozione che chiedeva alle Autorità ed Organi competenti l’immediata copertura dei posti vacanti del personale amministrativo e dei magistrati in tutti gli uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Potenza, tra cui ovviamente Pisticci; in particolare, di procedere senza ritardo ad applicazioni extraterritoriali e/o extradistrettuali per sostituire magistrati in aspettativa per smaltire il carico di lavoro dei processi civili e penali esistenti presso la Sezione Distaccata di Pisticci del Tribunale di Matera, dove -vale la pena ricordarlo- i procedimenti civili duravano 10-12-15 anni,  le sentenze civili erano una rarità, mentre buona parte dei processi penali si prescrivevano.
In quella occasione, Avv.Rocco non ricordo di averti visto.
Né a quell’iniziativa -assai importante- intervenne l’Ordine degli Avvocati di Matera. Né dopo tale grande manifestazione di popolo (mi piace definirla così per la mia indomabile anima popolare, non posso farci niente), il Consiglio si è mosso per sostenere le legittime e ragionevoli richieste. Notai i soliti spioni che, su commissione del solito infantile pettegolo, vennero a controllare il numero delle presenze e se ne scapparono scioccati per la corale e democratica partecipazione. A quei tempi “la consegna” era: non parliamo di disfunzioni di Pisticci perché altrimenti chiudono l’ufficio. Purtroppo, non fu un ragionamento serio! E le conseguenze sono state fatali a cagione delle conclamate disfunzioni ed inefficienze di quel presidio giudiziario.
5.    Con l’Avv.Vincenzo Montagna, abbiamo condotto una strenua battaglia giudiziaria come “Autonomia Forense”, che abbiamo vinto, per evitare la vendita del Palazzo di Giustizia di Potenza. Anche in tale occasione il Consiglio dell’Ordine di Matera ha brillato per l’assenza. Nessun consigliere e neppure l’Avv.Rocco, tanto sensibile alla conservazione dei nostri uffici giudiziari, è “sceso in campo” per difendere (proprio così, perché si è trattato di contrapporsi pesantemente, anche in udienze infuocate dinanzi al Consiglio di Stato) l’immobile da chiari progetti speculativi.
Non è che, con quella brutta operazione, si è tentato di costituire il presupposto per la soppressione del distretto della Corte di Appello di Potenza? Come noto non sono mai stato democristiano, neppure di complemento, però in questo caso non mi dispiace ricordare Andreotti il quale era solito dire “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
6.    A prescindere dalle motivazioni, può essere ritenuta offensiva la richiesta di verbalizzare i lavori delle assemblee degli iscritti all’Ordine mediante stenotipia? Ma veramente stiamo scherzando, Avv.Rocco! Chi lo fa (Consigli comunali, provinciali, regionali, dei Ministri, udienze penali ecc) offende qualcuno? Forse si offende chi partecipa alle riunioni fonoregistrate? Suvvia, evitiamo il ridicolo.
7.    Altro capitolo la formazione professionale, che Autonomia Forense ha promosso, con la collaborazione prima del Sindacato avvocati, poi dell’ANF e di tanti colleghi,  mediante eventi importanti e  la partecipazione di relatori di altissimo livello. Non mi risulta che ci sia stato un solo avvocato che non abbia apprezzato le nostre iniziative svolte sempre, attenzione, autotassandoci !!! Mai il Consiglio dell’Ordine, così prodigo a spendere i “nostri soldi” per immobili di proprietà altrui, ha pensato di intervenire per non far pesare l’iniziativa a livello economico sugli avvocati.
Non abbiamo condiviso l’illegittima posizione di voler riservare al Consiglio la formazione nelle materie obbligatorie. Abbiamo fatto bene, Avv.Rocco. Avremmo dovuto fare di più, ricorrere al TAR per fare annullare, come faremo per i bilanci approvati illegittimamente il 18.3.2017, le delibere di diniego del riconoscimento di crediti per le materie obbligatorie. Abbiamo sbagliato; è andata così. In questa sede, però, mi piace  ricordare a te ed a tutti quelli che hanno sostenuto ovvero preteso la “riserva”, che in Italia e, quindi a Matera, anche se non piace, l’istruzione e la formazione sono libere.
8.    L’Avv.De Paola, anche nell’interesse dello stesso Consiglio (è proprio così), ha chiesto il rinvio dell’assemblea del 18.3.2017 per consentire di corredare i bilanci della relazione del revisore unico prevista da legge e regolamento. Cosa sarebbe cambiato se vi fosse stato il rinvio di un mese? E perché non è stata accolta la proposta De Paola? Nessuno mai lo capirà?
E’ stato già predisposto ricorso al TAR per far annullare gli atti illegittimi, tra cui i bilanci, approvati dall’assemblea all’unanimità dopo la dichiarazione di non partecipazione alla discussione e votazione degli 11 dissenzienti.
Avv.Rocco, ritieni che il TAR rigetterà il ricorso perché l’assemblea ha respinto a stragrande maggioranza (70 a 11) la proposta di rinvio? Ritieni forse che il TAR possa rigettare il ricorso perché l’assemblea ha deliberato all’unanimità? Ritieni che il ricorso, firmato da un solo iscritto all’Ordine (ma non sarà così) possa essere rigettato? Consentimi, hai una strana concezione della democrazia. Noi avvocati sappiamo che non si vince con i numeri, ma con il rispetto delle leggi. Consentimi ancora: è proprio certo che tu e il Consiglio nel sottoporre all’assemblea bilanci privi della relazione del revisore dei conti avete violato la legge. Se sbaglio, sarà il TAR a dirlo e farò pubblica ammenda del mio errore, nelle forme che riterrai.
Vedi Avv.Rocco, il tuo inutile lamento non tiene conto che per fortuna in Italia si può, io aggiungo si deve, aver fiducia nella giustizia.
Come noto, a livello nazionale un gruppo di 10-15 avvocati ha chiesto ed ottenuto dal Giudice amministrativo l’annullamento di buona parte dei regolamenti emanati con D.M., su parere favorevole del CNF, tra cui quello per le elezioni dei consigli circondariali, le specializzazioni ecc. E perché non dovrebbe accadere anche in Basilicata per gli atti illegittimamente deliberati –all’unanimità- dall’assemblea del 18.3.2017?
Possibile che non ti sorga il dubbio che tu, insieme al Consiglio, possiate aver sbagliato? 
Come fai, anzi come fate, a ritenervi depositari di verità assolute?
E se il TAR dovesse annullare, come ritengo farà (se non dovesse accadere sarà proposto appello, come verificatosi a livello nazionale) cosa dirai insieme al Consiglio ai 70 colleghi ai quali avete proposto l’approvazione di bilanci non conformi a legge ed a regolamento?
E’ una bella partita. Sono paziente e fiducioso.
9.    Qual è la posizione dell’Ordine di Matera in merito all’avventura editoriale de “Il Dubbio”, per la quale vi è stato e vi è un dispendio di ingenti risorse che potrebbero essere utilizzate in favore di avvocati che ne hanno bisogno?
10. Qual è la posizione del Consiglio dell’Ordine di Matera sulla norma in base alla quale il mancato pagamento di contributi previdenziali, di somme dovute per adempimenti fiscali ecc. costituisce illecito disciplinare?
L’Avv.Rocco e il Consiglio sanno bene che se un notaio si trova in difficoltà economiche, interviene in suo soccorso la cassa del notariato per garantirgli una vita dignitosa confacente alla sua professione. Per gli avvocati, invece, accade il contrario: se sono in difficoltà economiche e non adempiono agli obblighi addirittura fiscali, oltre che previdenziali ecc., non solo non c’è l’aiuto, ma addirittura li si si processa per illecito disciplinare. E se non pagano nel termine stabilito la tassa di iscrizione all’Ordine, vengono sospesi, Cioè, li si annulla! Chi è l’inventore di una simile brillante soluzione?
Veramente stiamo scherzando!
Capisco, come accade in tutti i settori, che il mancato pagamento possa comportare sanzioni, interessi, ma non il processo disciplinare e la sospensione. Come fa a riprendersi un collega inadempiente se non gli viene consentita la possibilità di continuare a lavorare per adempiere? I danneggiati sono soprattutto coloro che sono all’inizio della professione.  E’ semplicemente assurdo!!!
Il Consiglio dell’Ordine di Matera che ne pensa? Condivide, è contro, ha promosso iniziative per rimuovere tale assurdità? Silenzio, Silenzio, Silenzio!
11. L’attuale compagine consiliare effettivamente si sacrifica da molti anni sottraendo tempo alla professione e alla famiglia.  Merita di riposarsi.
E’ il caso che ci sia un rinnovamento nella gestione dell’Ordine.
Personalmente, Avv.Rocco, non sono interessato, perciò “stai sereno”. Lo dico non come lo dice Renzi, ma veramente, in quanto mi ritengo -insieme al collega Montagna- fuori corso per coltivare l’ambizione di Presidente o Consigliere dell’Ordine. La mia unica ambizione è quella di continuare, te lo assicuro, a contrappormi ad ogni atto di prepotenza e di arroganza per difendere la mia autonomia e dignità professionale e quelle dei colleghi, soprattutto giovani, ai quali ricordo che il codice non ha età e devono rispettarlo tutti, giovani e meno giovani, magistrati, ausiliari e cancellieri.
In un recente convegno ho ricordato, presenti magistrati e illustri relatori, che per il buon funzionamento della giustizia, nel reciproco rispetto, l’avvocato non deve temere il magistrato e questo non deve temere l’avvocato:  è la mia bibbia professionale.
Con i colleghi che la pensano come me, mai -veramente mai- abbiamo creato problemi a colleghi,  magistrati, cancellieri ecc.. Certo, se qualcuno -chiunque esso sia- tenti di gabbarci  o ci manchi di rispetto, la questione non passa inosservata. Questo è noto.
12. A proposito del protocollo della Camera Penale ed alla nota diramata qualche giorno fa dalla stessa, al momento non ritengo di dover prendere posizione. Lo farò appena l’Avv.Rocco o il Segretario Colucci mi fornirà la fonoregistrazione ovvero gli appunti in base ai quali è stato steso il verbale dell’assemblea tenutasi il 18.3.2017. In ogni caso, ribadisco quanto già affermato e precisato in tale assemblea e cioè che il protocollo eventualmente vincola gli aderenti alla Camera Penale. Personalmente mi sento vincolato solo alla legge in generale, ai codici ed alla Costituzione repubblicana per i quali, da sempre, mi adopero per il loro puntuale rispetto. Nessuno, ma veramente nessuno, mi può imporre vincoli diversi. Mai ho delegato alcuno a firmare per mio conto il predetto protocollo.
13. Qual’è la necessità di iscriversi a scuole che rilascino attestati di onestà, lealtà e rigore? Perché esistono scuole simili?
Caro Avv.Ropcco, l’onesta, la lealtà e il rigore non sono merci acquisibili; se si posseggono fanno parte del corredo personale di ciascuno di noi. Altrimenti niente. Questo mi hanno insegnato le mie esperienze di vita.
14. Avv.Rocco, dunque, niente lamento. Prova a guardare avanti. Quando ritieni possiamo incontrarci e discutere serenamente per un sincero “cambio di passo“, senza riserve. Pur non avendoli interpellati, credo di poter dire che analoga disponibilità ci sia da parte degli altri colleghi di Autonomia Forense e dell’ANF. Per litigare, come sai, bisogna essere almeno in due. Personalmente non sono disponibile; purtroppo, c’è chi passa la vita a spettegolare e a fomentare contrapposizioni, perché in tal modo dà un senso alla sua vita.  Ma questo non giova a chi lo fa e neppure a coloro che abboccano a simili pratiche. Che continuerò a combattere. Questo sì.
15. Infine, Avv.Rocco hai ritenuto di utilizzare il sito dell’Ordine “Foro Materano” per tue esternazioni personali, certamente estranee alle finalità dello stesso sito. Non ritengo che questo sia possibile. Pur avendone diritto, non ti chiedo che la presente venga pubblicata su detto sito proprio perché non attinente a finalità istituzionali. Ti chiedo solo di far precisare sul sito, per le spiegate ragioni, che non ho chiesto la pubblicazione della presente nota, che provvederò a veicolare con sistemi compatibili con il suo contenuto. Scusami, un’ultima notazione; come sai ho chiesto la pubblicazione sul sito dell’Ordine, e inspiegabilmente non è ancora avvenuta, della memoria del 30.3.2017 a sostegno del decreto presidenziale n.26/2017. Solo perché trattasi di memoria tecnica depositata nell’ambito di procedimento amministrativo pubblico. Sollecito tale pubblicazione.

Auguri  per le imminenti festività pasquali.

Allegati: lettera del Presidente dell’Ordine di Torino del 23.1.2017

Matera, 13 aprile 2017
                                                                         - Avv.Leonardo Pinto -